Armadio a tre ante

Salve alpinisti e non, alpini e non, atleti e non, amici e non.

Eccomi a quasi un mese dal mio rientro dal Nepal per scrivervi il pensierino di chiusura del blog per quanto riguarda la gita 2016, (se non lo faccio qui il tenutario del blog mi toglie il saluto).

Sono rientrato in Italia il 1 giugno e da quel giorno ad oggi non ho avuto molto tempo per riordinare le idee, comunque sto benone.

Oggi che sono a bocce ferme e lontano sia per spazio che per tempo dalla spedizione, mi vengono dei dubbi su scelte sbagliate e interpretazioni di situazioni che mi si presentano quotidianamente. Speriamo almeno di farne tesoro.

Cosa volete che dica? Sicuramente a tentare di salir montagne ci si torna, certo non in autunno perché ci dobbiamo tornare per i progetti della Bistari Bistari ONLUS, ma per il 2017 qualcosa dall’armadio a tre ante dei sogni qualcosa salterà fuori.

Oh cosa volete, i sogni ognuno li stipa dove gli fa più piacere, dove loro stanno più comodi. Se a me un cassetto non basta cosa ci posso fare?

Ringraziandovi per il sostegno e la pazienza vi abbraccio e auguro una bella estate a tutti.

Marco “Zaffa” Zaffaroni

L’Alba del Nirvana

Salve bella gente tutto in ordine?

Oggi è una bellissima giornata di sole, peccato che ieri mattina prima delle 8 ero già in volo verso Katmandu e tutto funzionava perfettamente finché non ho perso gli occhiali.

Come avrebbe detto qualcuno: “Brao Zaffa se propre a bambo”.

Comunque ora dopo un’ affannosa e inutile ricerca sono riuscito a recuperarne un paio che mi permette di leggere, li ho pagati la spropositata cifra di 1,50€, hanno lo stesso prezzo di un pessimo caffè all’autogrill di Dalmine!!

Vi racconto questa piccola fiaba, è una storia vera.

Questa mattina camminando per i caoticissimi vicoli di Tamel mi trovo a seguire involontariamente due Sadu o Sii Baba o come diavolo si chiamano. Sono quei personaggi con barba e capelli incolti e vestiti chiaramente nel purissimo stile indù. Li osservo per un po’ perché hanno qualcosa di famigliare, mi avvicino ed origlio con maggiore attenzione. Origliare con il tempo mi diventa sempre più facile sarà che sono sempre più una comare pettegola. Alla fine le mie orecchie capiscono che questi parlano Italiano sono italiani lo riconosco dal loro accento.

Chissà se siamo più strani noi che veniamo qui a cercare di salire e scendere monti o loro che cercano il Nirvana?

Pensiero per un amico

Dopo due giorni di difficile rapporto con wifi eccomi a Namce.

Il primo messaggio che ho letto è stato quello di un amico con cui ho condiviso tante lacrime di felicità sulle cime delle Montagne Sud Americane. Ora mi scrive per condividere  le lacrime per la sorte della sua bambina.

Nel caso abbiate un Dio da pregare per un bel miracolo è il momento di farlo

Arrivederci Campo Base

Ciao ragazzi, siamo ai saluti dal Campo Base. Dai tanto lo sappiamo tutti che se non è il prossimo anno sarà per quello dopo, giusto perché magari per la prossima gita mi viene voglia di tentarne qualcos’altro come il versante nord.

Comunque è solo un arrivederci, anche perché devo ancora andare a riprendermi le dita sul Lothse.

Sarebbe bellissimo tornare qui tra 10/15 anni per accompagnare qualche giovinastro che vuole mettersi in gioco, magari proprio con un mio compaesano. Zaffa Desio nooooooo!!!!!!!

Qui ieri ho riflettuto tanto, in fondo è questione di riconoscere chi siamo, ascoltare tutti, ma poi devi fare quello che ti dicono cuore, pancia e piedi.

Nell’Himalaysmo sono come nell’imprenditoria, scarso. Ma in fin dei conti se avessi ascoltato il mio commercialista ed il direttore della banca probabilmente avrei chiuso cinque anni fa, ma non li ho ascoltati e tiro avanti. L’ho fatto per Giacomo e per chi lavora con noi.

In Himalaya è uguale, se ascoltassi tutti i ben pensanti  che sanno solo criticare ogni mia scelta con i soliti e vuoti pensieri come: “ormai l’Himalaysmo è finito, è sporco, troppo caro e non è alpinismo” o con frasi come:”tutto questo rischio per cosa?”.

Ok signori forse avete ragione ma se vi ascoltassi non mi rimarrebbe nemmeno Rimini al massimo la piscina del Luigi al Centro Sportivo.

Ultima cosa legata all’Everest, è doveroso ringraziare la famiglia Zaltron della Masters (con la s se no si arrabbiano) che dopo la partenza di Mario ha deciso di finanziare le mie gite, e aiutarci nei progetti Bistari Bistari ONLUS.

Ehi restate comunque vigili che da qui a Kathmandu qualche personaggio o qualche situazione che vi può far sorridere la trovo.

Ho ancora un sacco di cose da raccontarvi, anche perché in capitale abbiamo un po’ di progetti Bistari Bistari ONLUS che vi voglio raccontare!!!

Che Sarà

Ciao a tutti come da programma rieccomi al Campo Base con il solito pugno di mosche. Qui cari miei di se e di ma non ne ho.

La cima se la porti a casa sei stato bravo o fortunato. In caso contrario puoi avere anche mille giustificazioni, ma saranno sempre tutte inutili.

Al Campo Tre dopo aver montato la tenda non è stato altro che uno sgradevole soggiorno ove tutti ci dicevano:

“non si può più continuare”, “la stagione è finita”, “senza ossigeno? impossibile”.

Io so di non essere l’uomo più in forma e carico del mondo e Nima Domenica su questa montagna ha perso un amico.

Nonostante ciò siamo comunque rimasti due giorni al campo avanzato nella speranza che vento e neve si placassero, ma niente. Questa mattina quando l’ice fall doctor è entrato nella mia tenda dicendomi:

“Ragiona devi capire che quest’anno l’Everest non lo salirai, sei arrivato tardi e qui lo sai non si corre. Non sei più un ragazzino” e mentre tra me e me lo mandavo a cagare lui continuava il suo discorso:”sono sicuro che l’anno prossimo ci rivedremo!” P%£$@ £#O.

Ho il sospetto che abbia fatto tutta questa orazione perché dopo avermi mangiato tutte le mie preziose provviste, formate da libidinosi insaccati e formaggi, sarebbe toccato a lui mantenermi! E quindi che ha fatto?

Ha deciso di venire a fare il saggio.

Dopo avermi assicurato che alla tenda dell’Emilio da trasportare al Campo Base ci avrebbe pensato lui non ho potuto fare altro che mettere le mie belle pive nel sacco e accomiatarmi.

E pensare che quest’anno anche grazie alla lista delle canzonette mi ero preparato un discorsone nel caso di vetta:

“Amici in data odierna Mario Merelli ha accompagnato in vetta lo Sherpa Nima e l’amico Marco Zaffaroni, i quali felici per l’impresa vi invitano a festeggiare con loro cantando Che Sarà dei Ricchi e Poveri”.

Era così che ci piaceva andar per montagne, cantando.

Intonare questa canzone inzieme era un modo per esprimere la felicità di quei momenti, spensierati tra le montagne.
Bhe se volete una cantata fatevela uguale che male non vi fa.

Tempo tiranno

IMG-20160520-WA0000

Ciao amici lontani pensavate mi stessi inerpicando nell’ice full, ed invece no.

Questa notte non ci sono state le condizioni meteo per muoversi, quindi niente.

In nottata rinfiliamo la monetina e riproviamo a farci questa partita a flipper, ma per il momento le uniche palline che girano son le mie.

E non voglio più sentire proverbi, perché è dalle tre di questa notte che sento la voce di mio padre nelle orecchie, li snocciola tutti come fossero un mantra, una litania e me lo vedo sorridere nella sua calma, proprio come quando avevo 18 anni, ma ormai ne ho 35 in più, vorrà dire che nella vita non ho imparato niente. Ma io la mia possibilità me la vorrei giocare

villaggio vacanze campo base

E finalmente è giunto il momento di svelare ciò che assilla milioni di Italiani, grazie anche a un certo tipo di cultura giornalistica.

il gabinetto, la “cacchina” la faccio dentro un bidone nella tenda nera dedicata alle riflessioni spirituali, mentre all’esterno il bidone già pieno delle nostre deiezioni aspetta il suo momento di gloria, il ritorno a valle. l’unico problema è che a me piace leggere mentre produco e qui non è cosa semplice.

Raccolta differenziata

Prima il secco ed ora l’umido, corvi, passeri ed amati pettirossi approfittato dei pochi resti ancora mangiabili riducendone la massa, dopo ciò la spazzatura prenderà la via del fondo valle.

Cosa dire avessi qui il Ros per arance, pompelmi e meloni, il Vittorio Davima per un filettino e il caffè Kinder del S. Francesco, non sarebbe neppure un brutto posto.

Gita al campo due

 

Salve ragazzi avete sentito la mia mancanza? Ieri sono partito dal campo base alle 03.00 am per poi arrivare al campo due alle 01,30 pm, mancavo dall’allegro campeggio dal 2008 e non è cambiato molto da allora.

Ho faticato il giusto, Nima è uno sherpa con i fiocchi ed i contro fiocchi “lé un bel soci”, adora usare la cinepresa e la macchina fotografica, ed è una dote fantastica! anche perché come ben sapete è quella cosa che a me non piace fare.

Al campo due ci hanno confermato che il 28 tolgono le scale!!!! Indi per cui non c’è da fare grandi congetture.

Domani cazzeggio al campo base ci riposiamo e poi torniamo ancora al campo due, da li scenderemo solo dopo aver fatto il nostro tentativo alla vetta del Chomolungma-Everest. La sensazione è quella d’essere sulla banchina della stazione mentre il mio treno la sta lasciando, ed io rimango li, attonito, la sento nello stomaco ed è sempre più reale.

Sulle orme di Hilary

 

IMG-20160516-WA0000

Ecco cosa si vedeva questa mattina dalla mia tana, poi il tempo si è guastato un po’, ma comunque mi ha dato modo di sgusciare fuori dalla tenda e preparare le cose per domani. Vorrei riuscire a salire, magari fino al campo due.

Devo però darvi una brutta notizia il telefono satellitare che a casa leggeva perfettamente la sim  ora non la legge più. Quindi per i prossimi giorni pensiamoci forte. Senza drammi, sulle orme di Hilary fino in fondo, lui mica l’aveva il satellitare!

Campo Base

Eccovi due immagini dalla mia tenda al campo base. Qui c’é sicuramente meno gente rispetto dell’anno scorso, e chiaramente tutti più avvantaggiati di me. Basti dire che i 4 iraniani che dividono i servizi con me, questa notte partono per i loro tentativi di vetta.

Uno va all’Everest e tre vanno al Lothse. Insomma la sensazione é di quello che arriva tutto trafelato sulla banchina e vede il suo treno inevitabilmente andarsene!!!

Morbidi lo sapevo non mi abbatto.